Consiglio Metropolitano: approvato il Piano di gestione dei rifiuti
Con il passaggio di ieri il territorio si dota di uno strumento di pianificazione relativo alla gestione del servizioCon l'approvazione di ieri, mercoledì 18 luglio, da parte del Consiglio Metropolitano il territorio si dota di uno strumento di pianificazione relativo alla gestione dei rifiuti urbani, aggiornato in esito al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Dal testo originale stralciato il biodigestore di Orero grazie agli emendamenti presentati dai consiglieri di maggioranza (Ferrero) ed opposizione (Cuneo) condivisi dal Sindaco Metropolitano Marco Bucci.
A conclusione di un processo che ha visto una ampia partecipazione di soggetti, il Piano, già adottato dal Consiglio Metropolitano ai fini dell’avvio del percorso di Valutazione ambientale strategico è stato presentato dal Consigliere Delegato Simone Ferrero ed approvato all’unanimità dal Consiglio Metropolitano di Genova nella stesura emendata che stralcia l’ipotesi localizzativa per un secondo biodigestore in località Isolona nel Comune di Orero.
Il Piano Metropolitano di gestione dei rifiuti è lo strumento attraverso cui la Città Metropolitana provvede alla strutturazione ed organizzazione dei servizi relativi alla raccolta e al trasporto dei rifiuti, alla raccolta differenziata e all’utilizzo delle infrastrutture al servizio di tale raccolta, definendo i bacini di affidamento, nonché alla gestione dei rifiuti residuali indifferenziati ed al loro smaltimento.
Il Piano Metropolitano sarà recepito all’interno del Piano d’Ambito della Regione Liguria e coordinato agli analoghi piani predisposti dalle Province liguri.
ln merito ai contenuti il Piano Metropolitano si propone di raggiungere i propri obiettivi attraverso azioni che:
riducano prima a 8 (nel periodo transitorio, il cui termine è previsto il 31/12/2020) e poi a 3 i bacini di affidamento del servizio, mirando al superamento della frammentazione delle gestioni esistenti;
omogeneizzando i sistemi di raccolta adottando come modello di riferimento la domiciliazione, pur con le necessarie declinazioni ed adattamenti ai diversi contesti abitativi ospitati nel territorio di riferimento, al fine di conseguire gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa (65%).;
definiscono l’assetto impiantistico, tenendo conto delle stringenti indicazioni contenute nel Piano regionale di gestione dei rifiuti e degli indirizzi del Comitato d’Ambito, al fine di soddisfare il fabbisogno di trattamento e smaltimento stimato al 2020, prevedendo anche la possibilità di sinergie funzionali tra le diverse aree, metropolitana e provinciali,che consentano di ridurre progressivamente il ricorso ad impianti extraregionali per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani metropolitani.
L’invaso di Scarpino 3 recentemente autorizzato potrà ricevere i rifiuti metropolitani trattati negli impianti regionali ed extraregionali per lo smaltimento finale. La realizzazione dell’impianto di trattamento meccanico biologico a Scarpino è prevista per fine 2020.
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c.s.
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