Crescono le morti sul lavoro, ma influisce la tragedia del Morandi
Da 38 a 45. Allo studio malattie professionali da nanotecnologie. Incremento del 2,37 per le malattie professionaliPiù morti sul lavoro, a causa del crollo del ponte Morandi, un andamento costante degli infortuni e delle malattie professionali, che vedono, però, insorgere nuovi rischi legati a lavorazioni particolari come le nanotecnologie e a quelle tradizionali come l'agricoltura per sostanze pericolose. Emerge dalla statistica di Inail. "Le morti sono passate da 38, nel 2017, a 45 nel 2018 ma il dato in aumento è influenzato dal crollo del ponte - spiega la direttrice regionale Angela Razzino -. Il numero degli infortuni denunciati, poco più di 20 mila, si conferma stabile. L'80% degli infortuni avviene durante il servizio mentre il 19% avviene in itinere. La provincia a più alta incidenza resta quella di Genova, che conta oltre la metà degli infortuni, mentre Imperia ha l'incidenza minore. Il comparto più pericoloso resta quello dell'edilizia anche se emergono altri comparti, come la logistica". Per le malattie professionali, invece, la Liguria ha avuto un incremento del 2,37 con 1080 denunce.
c.s.
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